Altre Regioni
Territori del vino. Dal Barbera al Dolcetto, passando per Barbaresco arrivando fino al vino dei Re e Re del vino, il Barolo.
Paesaggi a Colori
Il fascino di una fotografia è una questione assolutamente soggettiva.
Attraverso i miei scatti cerco di raccontare il momento nel quale, attraverso le luci e le linee, ho vissuto un emozione: tranquillità, nostalgia, solitudine, caos.
Fotografare un paesaggio ottenendo un buon risultato non è così facile. Cercare di trasferire la bellezza di un panorama così come lo si è vissuto, racchiudendolo in un solo fotogramma, a volte può non rendere l’idea. Il difficile è il non cadere nel banale, in una ripresa comune con assenza di profondità. Quando guardiamo un panorama il nostro occhio si muove dal primo piano fino allo sfondo, così da farci percepire la sensazione degli spazi e delle distanze. Nei miei primi tentativi di ottenere uno scatto degno di nota mi mancava sempre qualcosa, risultavano piatti e privi di profondità, come se fosse stato tutto schiacciato e ridotto ad un unico piano. Ho iniziato ad osservare le fotografie di autori paesaggisti cercando di studiarne la composizione. Osservare fotografie di altri, con attenzione, è un modo davvero utile per riuscire a notare le proprie mancanze. Così ho iniziato ad inserire un soggetto in primo piano, come ad esempio un cumulo di massi, una rotoballa di fieno, un papavero, ecc. Con questa accortezza le mie immagini hanno iniziato ad avere una dimensione in più: la profondità.
Per dare dinamismo alla fotografia ho provato a cercare delle inquadrature in cui l’occhio viene spinto verso un punto di fuga. Utile in questo caso la presenza di soggetti verticali paralleli decrescenti, come nel caso dei tralicci della corrente, oppure di un sentiero che converge all’orizzonte, o ancora le linee orizzontali e verticali di palazzi e pavimentazioni.
Infine, imparata la “regola dei terzi”, ho aperto ufficialmente la caccia fotografica paesaggistica : nuvole, temporali in arrivo, campi fioriti, cascate, terreni boschivi ma anche vicoli e piazze ecc.
In ricerca della luce giusta e di una prospettiva accattivante continua il mio viaggio nel mondo della fotografia, in cui non si smette mai di imparare.
Paesaggi Bianco e Nero
Per fotografare paesaggi preferisco in assoluto utilizzare un grandangolo con il quale è possibile immortalare uno scenario più vasto rimarcandone la prospettiva. Ovviamente il momento migliore per scattare una foto paesaggistica è quando la luce è meno intensa, quindi all’alba e al tramonto. Tuttavia, per gusto personale, mi diverto a scattare anche con la luce di mezzogiorno che regala linee decise e ombre ben marcate, ottime per lo stile di bianco e nero che mi appartiene.
Adoro fotografare paesaggi di mare all’alba, quando il mondo non si è ancora svegliato, la spiaggia è deserta, la luce è tenua e diffusa e sulla sabbia ci sono solo le tracce lasciate dall’acqua: la sabbia è come una grande tela su cui il mare dipinge ogni giorno un nuovo quadro.
Mi piace fermarmi ad osservare la prospettiva offerta dagli scorci paesaggistici, mi infilo nei vicoli in cerca di una via di fuga prospettica allettante, di una diagonale che suggerisca una buona profondità all’immagine, cerco sentieri che sembrano non finire mai.
Seguo la luce e le ombre quando stanno giocando tra di loro, rimbalzando tra gli alberi, tra le case di un piccolo borgo o dietro i resti di un vecchio castello. E’ qui che trovo il mio scatto.